Recensione: Jack Bennet e il Viaggiatore dai Mille Volti di Fiore Manni


Titolo: Jack Bennet e il Viaggiatore dai Mille Volti
Autore: Fiore Manni
Data di pubblicazione: 24 settembre 2019
Genere: Libri per ragazzi 
Editore: Rizzoli
Pagine: 352


TRAMA


Ogni sabato e ogni domenica Jack Bennet indossa un completo di velluto nero, si lega un odioso fiocco al collo e aspetta che alle nove in punto il suo maestro arrivi a prenderlo. È diventato l’apprendista del Padre di Tutte le Cose. Ma come si fa a imparare il mestiere dell’uomo che regge l’equilibrio dell’universo? Jack spera di tornare a viaggiare in Mondi straordinari come l’Oceano di Foglie o il Palazzo dell’Architetto dei Sogni, ma sembra che il Padre di Tutte le Cose abbia altri progetti per lui. Più percorrono insieme le piovose strade d’Inghilterra e più il ragazzo freme d’impazienza. Un sabato mattina il maestro non si presenta, e nemmeno il giorno dopo né quello dopo ancora. Jack ha con sé la chiave passe-partout per aprire ogni serratura, lo strumento magico per passare in altri Mondi, ma il Padre di Tutte le Cose gli ha raccomandato di non usarla senza il suo permesso. Che cosa fare, allora? Aspettare, magari all’infinito, o farsi coraggio e infilare quella chiave in una serratura che potrebbe portarlo in luoghi tenebrosi, dove il pericolo è in agguato e la vita sempre a rischio? Armato come sempre di gentilezza e curiosità, Jack Bennet torna, ci prende per mano e ci trascina in avventure mozzafiato, perché ora è pronto ad affrontare la paura e a confrontarsi con l’oscurità.


RECENSIONE


Giunta al secondo capitolo delle avventure di Jack Bennet, posso annunciare con la più assoluta certezza di adorare questo ragazzino dal cuore buono. Ora Jack ha 11 anni e mezzo ed è a tutti gli effetti diventato l’apprendista del Padre di Tutte le Cose, il bizzarro e gentile signore vestito di viola e annunciato dal profumo di crostata ai mirtilli che avevamo conosciuto nel primo capitolo della saga (per la mia recensione, cliccate qui).

Ma oltre un anno è passato e dei Mondi che Jack sperava di vedere neppure l’ombra. Flixibelius (questo il vero nome del Padre di Tutte le Cose) non fa altro che condurlo nelle campagne inglesi, senza mai far cenno alle vere motivazioni che lo inducono a essere così prudente nei confronti del ragazzo.

Nel precedente libro, infatti, un semplice mozzo aveva tentato di rubare la chiave passe-partout che apre ogni serratura dietro ordine di un individuo non meglio identificato, e Jack è convinto che questo episodio sia collegato alla reticenza mostrata dal suo maestro nell’iniziarlo al suo vero apprendistato.
Tuttavia, proprio quando la situazione sembra sbloccarsi, gli appuntamenti precisi del weekend col Padre di Tutte le Cose si interrompono bruscamente. Flixibelius sembra sparito nel nulla e, dopo settimane di vana attesa, Jack decide di tornare a usare nuovamente la chiave per reperire notizie circa la sua scomparsa.

Ad attenderlo dall’altra parte ci sarà però una sorpresa inaspettata – e non nel senso positivo del termine: Jack sperava di imbattersi nell’Architetto dei Sogni e nel suo soffice mondo fatto di nuvole e conigli, e invece si ritrova in un luogo oscuro popolato da lepri che tessono incubi. Il ragazzo è finito nel bel mezzo del regno dell’Architetto degli Incubi, quanto mai contrariato da quell’invasione inaspettata.

Ma qui, nonostante l’accoglienza tutt’altro che calorosa, i pezzi del puzzle sembrano iniziare ad acquisire un briciolo di senso, e tutto pare ricondurre a una figura che ha il potere di muoversi tra le pieghe dei Mondi: il cosiddetto Viaggiatore dai Mille Volti.

Il Viaggiatore si toccò di nuovo il cappello, poi i suoi occhi si accesero come braci. Fece quindi una cosa straordinaria: afferrò la realtà con entrambe le mani e la strappò.

Per citare un famoso supereroe, “da un grande potere derivano grandi responsabilità”: questo concetto risulta estraneo al Viaggiatore, poiché i suoi obiettivi sembrano tutt’altro che volti al benessere dei Mondi. E, soprattutto, sembra avere una malsana ossessione nei confronti di Jack. Che sia questo il motivo per cui Flixibelius cercava di tenere Jack al sicuro? Che la sua sparizione sia opera del Viaggiatore? E qual è il suo vero scopo?

Tra nuovi incontri e abbracci che sembravano ormai perduti, Jack continua il suo percorso di crescita all’insegna della purezza e dall’altruismo che lo contraddistinguono: perché se è vero che ognuno di noi ha in sé una parte malvagia, la vera prova di coraggio non è arrendervisi, ma agire nel bene nonostante essa.


Il finale è aperto, apertissimo, spalancato: un terzo libro è urgente e necessario.


A PROPOSITO DELL'AUTRICE:
Fiore Manni vive a Roma con la sua famiglia e tre gatti. Ha studiato fashion design e da diversi anni conduce il fortunato programma per ragazzi “Camilla Store”. La seconda avventura di Jack Bennet è Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, in uscita per Rizzoli nel 2019.


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