Recensione: Wild dance di Benedetta Cipriano e Silvia Bonizzi



Titolo: Wild dance
Autore: Benedetta Cipriano e Silvia Bonizzi 
Data di pubblicazione: 25 ottobre 2021
Genere: Contemporary romance
Editore: More stories




TRAMA


Trentadue anni, una brillante carriera come medico sportivo, una moglie bellissima: Wilder Blanchard, agli occhi altrui, appare come l’uomo dalla vita perfetta.
È ricco. È sexy. È intelligente. È affascinante.
Eppure c’è una crepa al centro del suo petto: la consapevolezza che il suo matrimonio si sta rapidamente sgretolando, fino a ridursi in polvere.
Ma Wilder non è pronto a voltare pagina.
Perché crede profondamente nel significato della parola famiglia.
Ma poi, un giorno, le sue iridi cristalline si scontrano con quelle color argento di una sua nuova paziente. E le sue certezze di colpo svaniscono.
Lottare per il suo matrimonio o lasciarsi andare a una nuova passione travolgente?
Wilder sembra incapace di resistere:
Perché lei lo attrae come nessuna mai.
Perché lei lo fa sentire vivo.
Perché lei è fuoco che arde.
Perché quella ballerina dai capelli color miele e gli occhi immensi si è intrufolata nelle sue fantasie, nei suoi pensieri e forse… anche nella sua anima.
Ma chi è davvero quella donna?

Mistero. Desiderio. Seduzione.
Due donne. Un’unica scelta possibile.

Wild Dance racconta la storia di un amore proibito dal quale non si può fuggire.


RECENSIONE


Un uomo sposato. Un’affascinante ballerina. Un amore travolgente che supera qualsiasi vendetta.

Wilder Blanchard è un’affascinante medico sportivo che dedica ogni giorno alla professione che ama e alla splendida moglie che ha scelto di avere al suo fianco. Ma la sua è una vita fatta di apparenze. In realtà, la sua storia d’amore sta naufragando verso una fine che sembra già scritta e annunciata da tempo.
Wilder però è membro di una famiglia molto affiatata e figlio di due genitori che si amano come il primo giorno: per lui, il fallimento non è contemplabile. E così trascina dietro, giorno dopo giorno, il peso di un matrimonio che gli causa solo malessere, il peso di una moglie piena di rancore, il peso di tener nascosto alle persone a lui care ciò che realmente l’atteggiamento di sua moglie verso gli altri provoca in lui.
C’è un limite ai bocconi amari che si possono mandare giù. E quando a una situazione di malessere già così evidente si aggiungono un paio di occhi che sembrano scavargli dentro, la fine sembra già vicina.

Zali Dubois è una ballerina. Non a caso evito di aggiungere altro: la sua professione la identifica. Lei è la danza: dura, forte, tenace, solitaria. Ma splendida, emozionante, ricca di sfumature. Alla danza Zali ha donato tutto e ha sacrificato tutto. La sua vita si è sempre svolta in funzione della danza e la danza ha creato un divario incolmabile tra lei e quella che era una delle persone più importanti della sua vita.
Solo la nonna le è rimasta sempre a fianco. Ed è sua nonna che, inconsapevolmente, porta Zali sul cammino di Wilder.

Ma nulla è come sembra. Le autrici ce lo annunciano da subito, mettendo in chiaro già dalle prime pagine che non ci si trova davanti a un semplice contemporary romance. Per buona parte del romanzo, la vendetta sembra essere l’unica protagonista. Per buona parte del romanzo, è la sofferenza che emerge disperata dalle pagine. La sofferenza di un uomo che non vuole chiudere il proprio matrimonio, la sofferenza di una donna che non riesce a superare l’odio e il rancore che cova da anni, la sofferenza di una famiglia che vede un proprio caro star male e non sa come intervenire, la sofferenza di una ragazza che ha perso l’unica persona che ha sempre creduto in lei, la sofferenza di un desiderio che sembra sbagliato e inconcepibile.
Però poi arriva la passione, irrefrenabile e incontenibile. A seguire l’amore, inevitabile e giusto. Infine, il perdono. 

Wilder è un personaggio molto forte, in grado di suscitare immediata empatia nel lettore. Non ci si sofferma sulla sua attrazione per Zali, quanto piuttosto sul coraggio che ha sempre manifestato nel cercare in ogni modo di risanare la sua relazione. 
Zali è un personaggio che non suscita tenerezza, non ne ha bisogno: è dura, sa ciò che vuole, è riuscita a superare molti ostacoli. Sa chi è, nonostante abbia perso molto nel suo percorso di crescita. Ma solo quando riesce a mettere da parte la vendetta, trova finalmente la pace. 

Wild dance mi ha sorpreso. Abituata alla penna di Benedetta Cipriano e di Silvia Bonizzi, non immaginavo minimante che mi sarei imbattuta in una storia del  genere. C’è un’antagonista di tutto rispetto, c’è un uomo che si trova a odiarsi per essersi concesso di pensare a un’altra donna nonostante sua moglie lo disprezzi, c’è una donna che credeva di non desiderare altro e invece si trova davanti al pericolo di perdere definitivamente ciò che nemmeno sapeva di cercare: l’amore. 

Se dovessi pensare a un aggettivo per riassumere questa storia, userei stratificata. Leggere la trama porta a farsi un’idea di ciò che è contenuto nelle pagine, però poi si scopre che quella non è che la superficie del romanzo. Capitolo dopo capitolo, nuovi strati vengono rimossi. Ciò che rimane, è ciò che veramente conta nella vita. A voi scoprirlo. 

Ringrazio More Stories per la copia digitale del romanzo.



 




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