Recensione: La ragazza degli orsi di Sophie Anderson

 





Titolo: La ragazza degli orsi
Autore: Sophie Anderson
Titolo originale: The girl who speaks bear
Traduzione: Loredana Baldinucci 
Illustrazioni: Katherine Honesta
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2020
Genere: Narrativa per ragazzi
Editore: Rizzoli
Pagine: 384



TRAMA


La mia mamma adottiva, Mamochka, dice che avevo all’incirca due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell’orsa. Dice che me ne stavo in piedi nuda nella neve, ma con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Capì all’istante che eravamo destinate a stare insieme. Yanka si interroga da sempre sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l’irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta con la madre adottiva, infatti, Yanka sente di appartenere a un altro mondo. La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. È lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l’orsa. Dall’autrice di La casa che mi porta via, un incantevole racconto sull’importanza di sapere da dove si viene per diventare se stessi e sulla forza imbattibile delle storie per trovare il proprio posto nel mondo.



RECENSIONE


"Non so perchè voi umani troviate così difficile leggere le anime." Trappola si sporge sopra il mio orecchio e mi guarda con un'aria perplessa. "L'aspetto esterno di qualcuno non cambia quello che c'è dentro."

Yanka era molto piccola quando la sua Mamochka la trovò fuori dalla grotta di un'orsa. Fu amore a prima vista, così la donna la portò con sé, nel suo villaggio. 
Noi conosciamo Yanka all'affacciarsi dell'adolescenza, a 12 anni. È molto più alta, grossa e forte rispetto ai suoi coetanei, motivo per cui spesso viene presa in giro dalle altre ragazzine del villaggio.
Il continuo sentirsi fuori posto e i dubbi circa la propria identità sono riconducibili a tutti noi. Chi più chi meno, a chi non è mai capitato di chiedersi che direzione dare alla propria vita, a chi non è capitato di sentirsi solo in mezzo a una moltitudine di persone?

Ma lei non è sola: al suo fianco ci sono la sua mamma adottiva, che stravede per lei; c'è il suo migliore amico Sasha, l'unico nel villaggio in grado di guardare oltre le apparenze; c'è la sua donnola Trappola, il personaggio più simpatico del romanzo; e c'è Anatoly, una figura ammantata di mistero che compare di tanto in tanto e porta con sé ogni volta una nuova storia. I suoi racconti sono pieni di magia e tutti legati alla foresta che circonda il villaggio. Apparentemente sembrano solo storie volte a intrattenere i bambini, ma all'interno di esse si possono scorgere riferimenti che sembrano molto vicini alle origini di Yanka.
Come collegare tutti i pezzi?

Quando la ragazzina si ritrova da un giorno all'altro con un paio di gambe da orsa, comprende che è nella foresta che deve recarsi, se vuole davvero scoprire chi è. Come potrebbe rimanere al villaggio, in quelle condizioni? Chi mai la accetterebbe, con quelle zampe pelose?

"Gambe da orsa!" esclama. "Che meraviglia."
Io scuoto la testa, al colmo della confusione. 
"Non sono sicura che Yanka voglia averle." Elena guarda ora me, ora sua madre.
"Perchè no?" Valentyna piega un pò la testa. "Sono meravigliose. Un dono della foresta. Un ricordo di tutto ciò che è magico e misterioso nel mondo. Come potresti non volerle?"
"Perchè sono umana?" Mi trema la voce, perchè non sono più sicura neanche di questo.
"Non è il corpo che ci rende umani. È l'anima."


Numerose avventure e molti nuovi amici più tardi, Yanka scoprirà che si può essere forti anche lasciandosi aiutare e affidandosi agli altri. E che non sempre le altre persone si fermano all'aspetto esteriore.

Questo romanzo ha davvero tutto. Crescita, amicizia, magia, avventura. L'ambientazione è favolosa ed è ricca di richiami al folklore slavo. Numerosi sono anche i riferimenti al precedente libro dell'autrice, pubblicato in Italia sempre da Rizzoli e intitolato La casa che mi porta via. Non saprei proprio scegliere, tra i due, il romanzo che mi è piaciuto di più. Nel dubbio, ve li consiglio entrambi.

Ringrazio la casa editrice per la copia in omaggio.


A PROPOSITO DELL'AUTRICE:
Sophie Anderson è nata a Swansea, in Galles, ed è cresciuta ascoltando i racconti della madre scrittrice e della nonna, che le ha trasmesso l’amore per le favole e le leggende della tradizione slava. Geologa e insegnante, vive con il marito e i tre figli. Le piace andare in canoa, camminare e sognare a occhi aperti. Rizzoli ha pubblicato nel 2018 La casa che mi porta via, candidato alla Carnegie Medal, il più importante premio inglese per la letteratura per ragazzi, e finalista al premio Andersen.






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