Recensione: La verità è che non sei distante abbastanza di Chiara Parenti

 



Titolo: La verità è che non sei distante abbastanza 
Autore: Chiara Parenti
Data di pubblicazione: 12 agosto 2020
Genere: Commedia romantica
Editore: Self publishing
Pagine: 181




TRAMA


Un’ipocondriaca costretta in casa con l’ex fidanzato durante una pandemia globale. Riuscirà a sopravvivere al lockdown?

Marzo 2020.
Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza.
Pasti separati, letti separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così, le battaglie sono all’ordine del giorno. Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di casa alle zampe del cane.
Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto: entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada, cosa che manda Elena fuori di testa. Per fortuna ci sono le amiche Rebecca, Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima e che sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei.
Tutto cambia la sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco. Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a guardare?

INNAMORARSI ANCORA O IMPARARE AD AMARE: TU COSA SCEGLI?

Un romanzo vivace e pieno di brio per accarezzare i cuori con una ventata di leggerezza, dopo i pesanti mesi di lockdown. Una commedia romantica ironica e frizzante capace di provocare risate e sospiri, perché alla fine è il sorriso la cura più efficace contro le avversità della vita.


RECENSIONE


Ho imparato che il colpo di fulmine è una sferzata di energia, ma l’amore è una prova di resistenza.

Elena e Lorenzo vivono insieme, ma non più per scelta. Lorenzo ha appena confessato a Elena di averla tradita, quando l’Italia viene travolta da una pandemia di cui non si poteva immaginare la portata e il governo decide di mettere in atto un lockdown a tempo imprecisato per limitare la diffusione dell’infezione da Covid-19. Sarebbe bello se tutto quello che ho scritto finora fosse frutto della fantasia dell’autrice, ma purtroppo, come tutti ben sappiamo, la parte relativa all’incubo che abbiamo trascorso è tristemente reale.

I due protagonisti del romanzo sono alle prese con un altro grande problema: la fine di una relazione che durava da quattro anni. Sono partiti insieme da Catania per costruirsi un futuro insieme nel nord Italia, ma per strada si sono persi, come accade più spesso di quanto si possa immaginare. Ognuno preso dalla propria realizzazione professionale e dalla preoccupazione di riuscire ad arrivare a fine mese in una città nuova dove non conoscevano ancora nessuno, Elena e Lorenzo hanno smesso di guardarsi e riconoscersi nelle loro nuove vesti.

Elena soffoca la voce interiorizzata e persistente della madre, che non la reputa mai abbastanza, gettandosi a capofitto in un nuovo lavoro, pretendendo sempre di più da se stessa, senza mai essere pienamente soddisfatta. Lorenzo, davanti alle insicurezze derivanti dal confronto tra il super lavoro di Elena e la sua incertezza riguardo al sogno di diventare chef, si perde. Non trova più lo sguardo della sua ragazza, dentro di sé albergano solo la frustrazione e la rabbia, e accade. Per una notte, per una sola volta, Lorenzo va a letto con un’altra.

E questo sembra il punto di non ritorno. Ma la convivenza forzata e l’impossibilità di uscire da casa rimescolano le carte in tavola. Dalle urla furiose e i dispetti più assurdi, Elena e Lorenzo decidono di prendersi una pausa dal rancore e dalla rabbia davanti a una sfilata di mezzi militari che, da Bergamo, trasportano centinaia di bare verso i forni di altre città. Perché lì, a Bergamo, tutti quei morti non si fa più in tempo a gestirli. Quelle immagini i due ragazzi le osservano in tv, ma hanno la forza di mettere in stand-by loro e l’Italia intera. Ciò che rimane è la consapevolezza che stare chiusi in casa non è poi la cosa più grave che potesse capitargli e il dolore per quelle anime che sono volate via senza neppure un ultimo saluto ai propri cari. 

E dopo questo tempo sospeso, una sorta di attimo zero, Elena e Lorenzo abbassano le armi e iniziano a guardarsi di nuovo. A parlarsi, soprattutto. E a scavare a fondo dentro di loro, alla ricerca di chi sono diventati e di cosa li ha portati a quella situazione.

 So che è allettante pensare di innamorarsi ancora e vivere quella fase idilliaca all’inizio di ogni storia, ma è soltanto affrontando i problemi che si può dire di amare davvero una persona.
Sono bravi tutti a stare insieme quando le cose vanno bene e il mare è tranquillo. Ma è quando comincia la tempesta che si testa la tenuta della barca, la forza di un rapporto.
 
Il lockdown diventa quindi per loro l’occasione di ritrovare se stessi e, forse, riscoprendo i motivi che li hanno portati a innamorarsi quattro anni prima, imparare ora ad amarsi per chi sono diventati oggi. 

Questo romanzo è delizioso in talmente tanti modi, che vi consiglio di leggerlo per scoprirli. Dall’ipocondria di Elena, alla sua capacità di trovarsi in situazioni imbarazzanti, all’ironia con cui l’autrice ha evidenziato le follie che gli italiani hanno compiuto durante la quarantena, si passa alla profondità dell’accettazione, della conoscenza di sé, del coraggio di staccarsi dalla famiglia di origine e iniziare a costruirsi la propria serenità, dell’impegno costante che una relazione richiede per andare avanti. 

Chiara Parenti ha saputo calibrare perfettamente la leggerezza di cui ci siamo dovuti armare per affrontare i mesi primaverili, il dolore derivante dalla situazione in cui l’Italia versava e le scoperte – non sempre prive di sofferenza – che molti di noi hanno avuto su se stessi e sulle persone a loro vicine.

La verità è che non sei distante abbastanza è un libro nato per esorcizzare un periodo spaventoso per l’autrice. Come lei stessa spiega nelle note a fine romanzo, il suo bambino si è ammalato a fine marzo: alle settimane buie della quarantena, si è quindi aggiunta la paura e la difficoltà di accedere alle strutture ospedaliere.

Tutto si è risolto per il meglio e a noi Chiara Parenti ha regalato pagine che vi consiglio con tutto il cuore. Per ridere, riflettere, commuoversi e – aggiungo io –  anche per ricordarci che in fondo, oggi, una mascherina potremmo anche indossarla senza fare troppe storie. 

Ringrazio moltissimo l’autrice per avermi inviato la copia digitale del romanzo.


A PROPOSITO DELL'AUTRICE:
Chiara Parenti (1980) è nata e vive a Lucca. Dopo l’esordio nella collana Youfeel di Rizzoli con “Tutta colpa del mare (anche un po’ di un mojito)”, ha pubblicato “La voce nascosta delle pietre” e “Per lanciarsi dalle stelle” con Garzanti e “Un intero attimo di beatitudine” con Dea Planeta.
“La verità è che non sei distante abbastanza” (2020) è il suo primo romanzo da selfpublisher.
Info: www.chiaraparenti.com.




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