Three reasons why: Elena di Sparta di Loreta Minutilli


Titolo: Elena di Sparta
Autore: Loreta Minutilli
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2019
Genere: Narrativa 
Editore: Baldini + Castoldi
Pagine: 192


TRAMA

Quando, dopo dieci anni e dopo il famoso assedio di Troia da parte dei Greci, Elena viene riportata in patria, Menelao ha solo una domanda da farle: perché? Perché ha deciso di scatenare una guerra?
La risposta di Elena è semplice. Le sembrava l’unico modo per dimostrare a tutti l’esistenza di Elena di Sparta, l’unico modo che aveva di essere ascoltata.
«Racconta, allora», le dice Menelao.
Ed Elena comincia a raccontare.
Fin da piccola l’idea di essere considerata una dea le era parso qualcosa di grandioso, presto quella pura illusione si infrange. Teseo la rapisce e la stupra, quando Castore e Polluce, suoi fratelli, vanno a riprendersela viene data in sposa a Menelao e diventa la regina di Sparta. Ma Elena non si accontenta e decide di fuggire con Paride verso Troia, città in cui le donne contano quanto gli uomini, in cui possono scegliersi i mariti. Presto però si rende conto che anche lì il suo parere non è richiesto.
Elena racconta non per ammettere colpe né per giustificarsi. Non vuole essere compresa o perdonata, lo fa perché la sua storia, quella di una donna prigioniera del proprio corpo o identificata con esso agli occhi degli uomini, possa infine uscire dalle sue viscere e trovare pace.


 Io, la donna più bella del mondo…
Se la bellezza era davvero potere, perché non potevo far nulla senza consultare qualcuno che fosse sopra di me? 
Non riuscii tuttavia a maledire la mia bellezza. Non lo feci mai. Mi piaceva essere bella e non mi biasimo per questo. Farlo sarebbe ipocrita. Qualsiasi ragazza al mondo, allora come oggi, avrebbe venduto la propria anima pur di essere me e questa consapevolezza mi deliziava.

In un romanzo che scorre senza capitoli, come un unico flusso di coscienza, Loreta Minutilli dà nuova voce a colei che la mitologia greca descrive come la donna più bella del mondo, Elena di Troia. Ma, attenzione: la Elena che ci parla non è colei che comunemente associamo alla donna innamorata che segue Paride in una patria non sua e lascia il marito Menelao e sua figlia Ermione senza alcun ripensamento. La Elena del romanzo appartiene a Sparta, da sempre e per sempre. 

Ma perché ha compiuto il gesto che è diventato il pretesto più semplice per giustificare l’attacco a Troia da parte di Agamennone? È quello che si chiede e le chiede Menelao, che a modo suo l’ha amata e venerata, pur nella concezione che all’epoca (solo all’epoca?) si aveva delle donne.
Ed Elena lo racconta, a lui e a noi, senza pentirsi di ciò che ha fatto ma senza neppure lodare le sue azioni. Dalla violenza subita quando era solo una bambina alla donna che è nel momento in cui narra, con le prime rughe che le contornano gli occhi e i fili d’argento che cominciano a insinuarsi nella sua chioma dorata.

Elena di Sparta è un libro che si divora in pochissimo tempo, complici il personaggio affascinante e la notevole scrittura della giovane autrice. Ecco a voi i tre motivi per i quali vi consiglio questa lettura.


1. «Nel mio mondo, non c’era un modo per vivere come avrei voluto 

Il primo motivo per leggere questo romanzo è legato senza dubbio al personaggio di cui si narra: la bellissima Elena. Già solo questo credo sia sufficiente a incuriosire, a maggior ragione per il fatto che a parlare di Elena è Elena stessa, non sono uomini a farlo per lei. Perché, dunque, ha lasciato la sua città e il suo mondo per seguire Paride? Dimenticate l’amore, in questo caso è sopravvalutato. Il vero motivo risiede nella citazione che ho riportato poc’anzi: la continua ricerca di un posto che le consentisse di essere se stessa. Se era vero che a Troia le donne potevano uscire senza essere accompagnate, vestirsi come credevano e parlare senza aspettare di essere interpellate, come avrebbe potuto rinunciare a queste possibilità una donna come Elena?
Il suo corpo e la sua bellezza raccontavano una storia che lei ha sempre coltivato con cura maniacale, ma quello che per lei contava di più era che qualcuno le chiedesse di dire la sua e, soprattutto, ascoltasse quanto aveva da dire.

2. «Curiosità, il peggiore difetto delle donne da sempre, vero? Una donna che provoca una guerra per curiosità merita di bruciare nell’Ade. Un uomo che provoca una guerra per amore del sangue è un eroe.»

Il secondo motivo per leggere queste pagine: scoprire la storia dettagliata di una donna che non ha accettato di sottomettersi a una società che adottava “due pesi e due misure”. Agamennone, che ha ucciso sua figlia Ifigenia per ingraziarsi i venti favorevoli alla navigazione, è un eroe omerico, giusto? E invece Elena, che fugge da suo marito verso un’altra città che sperava potesse consentirle di essere davvero se stessa, è la sola e unica responsabile di una guerra che si sarebbe potuta evitare?

3. «Guardavo i rossi tramonti di Troia, tutt’uno con le sue rosse mura e la sua rossa e calda terra, e pensavo a Sparta – più azzurra, meno afosa – alla diversa consistenza dell’aria che lì si respirava. A Troia il vuoto era pesante, aveva una sua polverosa gravità e il caldo mi ungeva di sudore il collo nelle ore più impensate. A Sparta tutto era sempre stato leggero, i miei pepli erano adeguati al clima, il mio corpo aveva indossato le sue estati e i suoi inverni come una comoda coperta. Qui, persino il torrido sole tentava di farmi capire con gentile fermezza che ero fuori posto, che non ero in grado di apprezzare e far mia tutta la bellezza che stava al di fuori di me. Se per provare amore bisogna soffrire, a quel tempo fui in grado di amare.»

Cambiare città non è stato per Elena l’idillio che aveva immaginato. L’amore per Paride non è mai esistito, e di certo il giovane principe troiano non si è mai guadagnato quel quieto sentimento di accettazione che la donna aveva imparato a provare per Menelao. E non sono mai esistiti neppure l’integrazione, il dialogo con le altre donne di Troia, la libertà che pensava avrebbe ottenuto e i pareri che sperava le sarebbero stati richiesti. Il terzo motivo per leggere il romanzo: Elena è una donna che ha sacrificato tutto per far emergere la persona che era al di là della bellezza con la quale era nata e che, pur davanti al fallimento e alla sofferenza, non si è mai pentita di averci provato.

E dunque vedete, non merita forse anche lei di entrare a far parte degli eroi della mitologia greca?


A PROPOSITO DELL'AUTRICE:
Loreta Minutilli è nata nel 1995 in provincia di Bari, dove ha conseguito la laurea triennale in Fisica. Il suo racconto L’universo accanto si è classificato tra i cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2015.
Il romanzo Elena di Sparta è stato uno dei nove finalisti della XXXI Edizione del Premio Calvino.
Vive a Bologna dove studia Astrofisica.


Commenti

  1. Sicuramente un modo diverso di vedere la storia conosciuta da tutti, ottima recensione

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