Recensione: Il giorno speciale di Max di Sophie Adriansen


Titolo: Il giorno speciale di Max
Titolo originale: Max et les poissons
Autore: Sophie Adriansen
Traduzione: Maria Bastanzetti
Illustrazioni: Ilaria Zanellato 
Data di pubblicazione: 14 gennaio 2020
Genere: Libri per ragazzi
Editore: DeA Planeta
Pagine: 128


TRAMA


Max non ha mai avuto un animale domestico e adesso che c’è Auguste non si stancherebbe mai di guardarlo mentre nuota felice nella sua boccia. Ma il mondo attorno a loro sta cambiando. Ora bisogna andare in giro con una stella d’oro sul petto. Si parla di “discriminazione” e “rastrellamento”, ma nessuno spiega a Max che cosa vogliano dire queste parole. Fino a che un giorno a casa Geiger, la casa di Max e Auguste, non arrivano i tedeschi. È il 16 luglio 1942. E la famiglia Geiger deve fare le valigie. Max non sa per dove, sa solo che il pesciolino Auguste non potrà seguirlo. Forse un giorno riuscirà a tornare da lui? Un romanzo toccante, crudo, sincero. Un bestseller che ha commosso la Francia e vinto alcuni tra i più prestigiosi premi francesi dedicati alla letteratura per ragazzi.


RECENSIONE


È la guerra che fa marciare i tedeschi per le strade e stringere forte le mani dei bambini.


Questo libro mi ha profondamente commossa. Ed è avvenuto quasi senza rendermene conto, così come il protagonista non ha avuto il tempo di rendersi conto che presto avrebbe perso la sua famiglia per sempre.

Max è un bambino felice. Ha due genitori amorevoli, una sorella più grande e, da pochi giorni, con lui c’è anche Auguste. Quest’ultimo è un pesciolino, che Max ha fortemente desiderato e del quale non vede l’ora di prendersi cura. Tuttavia Max e il suo pesciolino vivono in un momento storico dove preoccupazioni ce ne sono molte, anche se ancora non ne hanno piena coscienza.

Tutto quello che il bambino sa è che da tempo è costretto a portare una stella gialla sui vestiti, una stella che non può togliersi mai, per nessuna ragione. Alcuni compagni di scuola lo prendono in giro per questo, ma lui non si perde d’animo e nella sua immaginazione si vede come uno sceriffo, che porta con orgoglio quel simbolo a sei punte. Quello che invece a Max non è chiaro sono alcuni termini che iniziano a diffondersi tra i dialoghi dei suoi conoscenti con insistenza sempre maggiore, come “rastrellamento” e “discriminazione”.

Perché gli ebrei come lui non possono entrare in alcuni negozi, ad esempio? E per quale motivo non possono rimanere fuori casa dopo una certa ora?
Ma soprattutto, perché proprio il giorno del suo compleanno i tedeschi fanno irruzione nella sua casa e in quelle dei vicini, inducendoli ad abbandonare tutto e a seguirli in fretta e furia? Proprio quel giorno Max aspettava con impazienza che i suoi amici venissero a trovarlo, per mangiare assieme una torta deliziosa. Con il razionamento, che prevede porzioni di cibo in base all’età e all’occupazione, non è certo un lusso che ci si può concedere ogni giorno, quello di mangiare un pezzo di torta.

Quando ormai è lontano da casa sua, Max pensa ad Auguste, il pesciolino al quale desiderava dare un compagno, per non farlo sentire solo. E ora, cosa farà Auguste? Senza di lui a prendersene cura, sopravvivrà?

La scrittura di Sophie Adriansen è molto essenziale. Utilizza termini tecnici, di cui i bambini di oggi non hanno ancora cognizione, ma lo fa attraverso il candore dello sguardo del protagonista che, essendo un bambino anche lui, non ha idea delle implicazioni dei termini che sente dagli adulti. Eppure ne impara il significato suo malgrado, semplicemente vivendo negli anni ’40 del Novecento. L’autrice dice senza dire esplicitamente, e sebbene non descriva l’orrore esso arriva comunque con una potenza inaudita.

Le illustrazioni di Ilaria Zanellato, giovane illustratrice italiana, riprendono la scrittura delicatamente potente dell’autrice, riportando con precisione il contrasto tra la bellezza del mondo interiore dei bambini e le ingiustizie e l’orrore a cui talvolta li costringiamo.


A PROPOSITO DELL'ILLUSTRATRICE:
Ilaria Zanellato nasce in provincia di Novara nel 1993. Si diploma al Liceo Artistico di Novara e, grazie all'assegnazione di una borsa di studio, frequenta l'Istituto Europeo di Design (IED) di Torino laureandosi in Design della Comunicazione Visiva. Oggi lavora come illustratrice di libri per ragazzi.




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