Il Castello Invisibile di Mizuki Tsujimura


Titolo: Il Castello Invisibile
Titolo originale: Kagami no kojo
Autore: Mizuki Tsujimura
Data di pubblicazione: 16 aprile 2019
Genere: Narrativa 
Editore: DeA Planeta


TRAMA

A tredici anni Kokoro trascorre le giornate nella sua stanza, affidando al brusio della televisione il compito di attutire i pensieri e i rumori della vita di fuori. Da quando le cose a scuola si sono fatte troppo difficili, è così che ha deciso di rispondere al disagio e al dolore. Scomparendo. Fino al giorno in cui una luce improvvisa dentro lo specchio la rapisce per trascinarla altrove: in un castello abitato da una strana Bambina e da sei ragazzi che come lei hanno smarrito qualcosa. L'innocenza dei sogni. Le istruzioni per vivere. Il coraggio che serve per accettare se stessi. Solo raccogliendo la sfida che la Bambina dalla faccia di lupo propone loro, Kokoro e gli altri potranno scoprire che cosa li ha portati fin lì. E ritrovare ognuno a suo modo la strada del mondo. Età di lettura: da 12 anni.


RECENSIONE

Mi sono approcciata alla lettura di questo romanzo con l’entusiasmo di una ragazzina un po’ nerd di fronte a una scatola piena di gadget delle proprie saghe preferite, letterarie e cinematografiche.
La trama era intrigante, la cover anche di più: mi sono tuffata a capofitto nella lettura.

Kokoro Anzai è una tredicenne che ha smarrito la propria strada e la sicurezza in se stessa. Dopo un tragico episodio di bullismo, che l’ha turbata profondamente e di cui non ha parlato a nessuno, il solo pensiero di mettere nuovamente piede nella scuola media numero 5 di Yukishina le fa venire un atroce mal di pancia.
Ed è per questo motivo che le sue giornate trascorrono sempre uguali, chiusa nella sua camera con la tv in sottofondo e le tende accostate, a pensare e ripensare a quanto stia deludendo i suoi genitori nel non riuscire ad affrontare il ritorno a scuola, ma allo stesso tempo sentendosi incapace di farlo.

Due avvenimenti cambieranno radicalmente la sua esistenza: l’incontro con la professoressa Kitajima, che lavora presso un istituto di recupero a cui si sono rivolti i genitori di Kokoro, e la luce che improvvisa che, un giorno come un altro, esce dallo specchio della sua camera.
Proprio quest’ultimo fatto straordinario darà vita a un percorso di consapevolezza e crescita che è la vera morale del libro: tentando di sfiorare la luce con una mano, Kokoro si rende conto che ne viene risucchiata come se lo specchio non avesse più una superficie invalicabile, bensì una sorta di portale verso un luogo sconosciuto. E questo luogo viene chiamato Castello nello Specchio: un vero e proprio castello gestito da una Bambina con la maschera di un lupo sul volto.

La Signora Lupo spiegherà a Kokoro di averla scelta assieme ad altri sei ragazzini in base a criteri che starà a loro scoprire. L’obiettivo finale è trovare la Camera dei Desideri e la Chiave che si cela dentro di essa, che darà la possibilità a chi la ottiene di esprimere un qualsiasi desiderio. Le regole da rispettare sono poche: non si può sostare oltre le 17:00 se non si vuole essere sbranati dal lupo cattivo e, una volta trovata la Chiave, il Castello chiuderà per sempre; qualora non la trovasse nessuno, il termine ultimo per frequentarlo sarà il 30 marzo.

All’inizio della storia siamo a maggio e Kokoro avrà modo di trovare nel Castello gli amici che non ha mai avuto nella vita reale, sebbene il loro legame abbia una fine segnata.
Masamune è un ragazzino patito di videogiochi, di poche parole ma affidabile.
Subaru sembra molto più grande della sua età, tant’è che dai suoi occhi risulta difficile credere che frequenti la terza media.
Aki è una ragazza che, incontrata per strada, avrebbe messo a disagio Kokoro. È molto bella, tuttavia si rivela essere simpatica e cordiale, a differenza delle sue compagne di scuola.
Fūka è una nerd tanto quanto Masamune, ed è solo col passare dei mesi che si apre agli altri rivelando scorci di se stessa.
Lion è il ragazzo più bello del gruppo, ma anche quello che frequenta meno il Castello.
E infine Ureshino è un ragazzino goffo e dall’innamoramento facile, che non sa decidersi quale ragazza abbia conquistato il suo cuore fra le tre presenti nel Castello.
Tutti loro hanno qualcosa in comune, e tutti loro hanno perso qualcosa di importante: l’innocenza, un affetto, la fiducia in se stessi, la consapevolezza di chi siano realmente.
Mese dopo mese, le tessere di un puzzle che sembravano non riuscire a incastrarsi adeguatamente andranno invece al loro posto, sorprendendo e commuovendo chi ha deciso di intraprendere questo percorso di crescita assieme ai sette protagonisti e alla Bambina con la maschera di lupo.

C’è un sogno che mi capita di fare.
A scuola arriva un nuovo alunno che si è appena trasferito.
Tra tutti i compagni di classe lui si accorge proprio di me, e in volto gli compare un sorriso dolce e abbagliante come un sole. 
Poi mi saluta dicendo: «Buongiorno!», e si mette a ridere.




Il Castello Invisibile è una storia sorprendente e delicata, che spazia diverse tematiche importanti e basilari nel percorso che ogni adolescente si trova ad affrontare in quegli anni delicati: l’accettazione di se stessi, il timore del giudizio altrui, il bullismo, il rapporto coi genitori, il desiderio di rimanere ancorati ai sogni e al mondo dell’infanzia che però viene rigettato in vista di una crescita che appare necessaria, l’amicizia, il rapporto insegnanti - alunni.

Come anticipavo, gli elementi chiave per giungere alla chiarezza della storia, svelata in un finale tanto dolce quanto sorprendente, sono due: il Castello con la Bambina Lupo e la professoressa Kitajima; i primi importanti elementi per instaurare solidi legami di amicizia, l'insegnante fondamentale punto di riferimento “reale” per Kokoro.

Una sola pecca ha impedito a questa lettura di diventare un vero e proprio gioiellino: l’eccessiva lunghezza della storia, causata dagli infiniti dialoghi. Ciò ha fatto sì che la storia procedesse più lentamente di quanto avrei voluto, ma rimane un parere puramente soggettivo dinanzi a un romanzo che comunque merita di essere conosciuto. Perché, statene certi: pian piano, ogni tassello si incastrerà alla perfezione e il finale vi lascerà piacevolmente stupiti.


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