Recensione: L'Amore Bugiardo


Titolo: L'Amore Bugiardo
Titolo originale: Gone Girl
Autore: Gillian Flynn
Data di pubblicazione: 24 maggio 2012
Genere: Thriller
Editore: Rizzoli


TRAMA

Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera di gennaio. Uno scambio di sguardi ed è subito amore. Lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario. Lei è la ragazza perfetta, bella, spigliata, battuta pronta, il tipo che non si preoccupa se bevi una birra di troppo con gli amici. Sono felici, innamorati, pieni di futuro. Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage, Missouri. Da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva. Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono stati costretti a reinventarsi: lui proprietario del bar di quartiere accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una città di provincia anonima e sperduta. Fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. È in quel momento, con le tracce di sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la simmetria del salotto, che la vera storia del matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che teneva con tanta cura? Chi è davvero Nick Dunne? Un marito devoto schiacciato dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento, forse addirittura un assassino? Raccontato dalle voci alternate di Nick e Amy, "L'amore bugiardo" è una incursione nel lato oscuro del matrimonio. Un thriller costruito su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringerà il lettore a chiedersi se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto.

RECENSIONE

Amy mi aveva fatto credere di essere eccezionale, di poter giocare al suo stesso livello. Questa era stata la nostra forza e la nostra rovina. Perché non potevo sostenere quelle aspettative di grandezza. Avevo cominciato a desiderare la facilità e la mediocrità, e me n’ero fatto una colpa, e alla fine, ora me ne rendevo conto, l’avevo punita.

Gone girl non è il primo libro che leggo di Gillian Flynn. Sono partita da Sharp Objects, da cui è stata tratta la serie tv con la magnifica Amy Adams. Ed è proprio da quest’ultimo thriller che sono riuscita a comprendere le potenzialità della scrittura della Flynn: cruda, spietata, diretta, senza fronzoli. Arriva al lettore con la potenza di uno schiaffo in pieno viso.
Di qui, la mia decisione di recuperare gli altri titoli precedenti, e la mia scelta è ricaduta su L’amore bugiardo, che si è rivelato un’ulteriore conferma della straordinaria capacità dell’autrice di mettere nero su bianco la psiche dei suoi protagonisti.

Amy e Nick, moglie e marito. La coppia perfetta, l’idillio che tutti sognano: una bella casa, i soldi, la giovinezza, il sesso appagante, l’intesa, l’amore. Un castello di meraviglie che, pian piano, inizia a sgretolarsi.
E questo noi lo scopriamo dalle parole di entrambi i protagonisti, ognuno dei quali ci offre la propria verità, che non necessariamente coincide con quella dell’altro.

Nick. Trentaquattro anni, di bell’aspetto. Ha una sorella gemella con la quale condivide tutto e due genitori agli antipodi che, ciascuno a suo modo, hanno contribuito a fare di lui l’uomo che è: la madre oppressiva e accomodante, pronta a soddisfare ogni sua esigenza come fosse ancora un bambino; il padre schivo, con una concezione del sesso femminile che rasenta la misoginia.
Amy. Di qualche anno più grande di Nick, bella anche lei. Figlia unica, o meglio unica superstite di una serie infinita di gravidanze sfociate in aborti spontanei. Ha due genitori estremamente orgogliosi di lei, che la amano a tal punto da sentirsi quasi in dovere di creare una versione letteraria della figlia, ottimo surrogato nel caso anche a Amy toccasse, malauguratamente, la stessa sorte delle sorelle. Entrambi psicologi, sono diventati molto ricchi con le avventure della Mitica Amy, una ragazzina diventata l’idolo di una generazione di bambini, attraverso la quale analizzare tutte le fasi e le problematiche che caratterizzano la nascita e la crescita di un figlio. La Mitica Amy è un ideale al quale aspirare, perché non sbaglia mai e trova la giusta soluzione a qualsiasi cosa.

Un uomo e una donna. Nick, con la sua tendenza a dover piacere agli altri anche al costo di offrire un’immagine di se stesso che non rispecchia la realtà e con la sua mamma che, da piccolo, gli diceva che per comprendere se un’azione è giusta o sbagliata basta immaginare la propria reazione se venisse spiattellata sulla prima pagina di un giornale. E Amy, che analizza la propria vita immaginando di inserire ciò che le capita all’interno di un test psicologico con varie opzioni a disposizione e con una bambina che porta il suo nome ma non è lei come modello a cui aspirare per essere perfetta.

Cosa aspettarsi dal matrimonio tra due persone come Amy e Nick? E soprattutto, nel momento in cui Amy scompare senza lasciare traccia è bene fidarsi del resoconto di Nick o delle pagine del diario di Amy per ricostruire la loro relazione e individuare gli eventuali motivi che hanno portato alla sparizione?
Perché, come si scopre sin da subito, la versione che Nick offre agli inquirenti e a noi lettori della loro vita di coppia non combacia affatto con il quadro che Amy ci rivela all’interno del suo diario.


L’amore bugiardo è un thriller psicologico di altissimo livello, una battaglia infinita a colpi di mente tra i due protagonisti. Pagina dopo pagina, ricordo dopo ricordo, è impossibile comprendere cosa sia reale e cosa no, perché gli stessi protagonisti offrono di sé gli aspetti che noi vogliamo sentirci descrivere, ma non per questo fedeli a chi sono veramente.
La storia è divisa in tre parti ed è caratterizzata da un crescendo che non lascia tirare il fiato nemmeno per un secondo: nel corso della lettura, e soprattutto dalla metà del libro in poi, ho avuto la perenne sensazione di essere in apnea, serrata in un ritmo macabro e inquietante.

Gillian Flynn è entrata a far parte ufficialmente della mia rosa di autori preferiti.


Commenti